Compositore e violinista. Di famiglia colta e agiata, praticò la musica come dilettante; visse quasi ininterrottamente a Venezia. Dei suoi 48 melodrammi non rimangono che una ventina di arie e i libretti, mentre quasi per intero si conosce la sua produzione strumentale, comprendente 9 raccolte a stampa, delle quali 5 di sonate a tre, da camera e da chiesa, e 4 di sinfonie o concerti a cinque. Con questi ultimi A. si inscrive, in posizione minore ma con una sua spiccata originalità, accanto a Vivaldi e ai due Marcello, nella grande fioritura del concerto strumentale veneziano settecentesco, inaugurata appunto dalla sua raccolta di Sinfonie e concerti a cinque op. 2 (1700). Gli è particolarmente congeniale la forma del concerto d'assieme per archi, ma sperimenta non di rado anche il concerto solistico, per violino e soprattutto per oboe (op. vii e ix), in cui dà prova di bravura tecnica e inventiva in interventi a-solo talvolta eccezionalmente espansi.